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Italia

L’Italia sperimentale del Ct Spalletti soffre, ma vince 1-2 con il Venezuela grazie al cinismo e al killer instinct di Mateo Retegui.

A Fort Lauderdale la partita degli Azzurri, schierati col 3-4-2-1 da Spalletti, rischia di compromettersi già al 3′, quando Buongiorno stende in area Rondon. Per l’arbitro è rigore e sul dischetto si presenta proprio l’attaccante del Venezuela, che però si fa ipnotizzare da un ottimo Donnarumma.

Tanti, anzi troppi, gli errori sia in fase di costruzione che a livello difensivo sia da una parte che dall’altra, con l’Italia che forse paga le difficoltà derivanti dal nuovo schieramento, provato al posto del classico 4-3-3.
Ma non solo, ad emergere è anche l’intesa tra compagni di reparto che si conoscono veramente poco, oltre che una scarsa concentrazione, palesatasi soprattutto nella mancanza di pulizia tecnica in numerose giocate in mezzo al campo.

L’Italia ha il suo numero “9”: Mateo Retegui

Una delle poche note positive è senza alcun ombra di dubbio Retegui. Il centravanti oriundo, nonostante le pochissime occasioni da gol, capitalizza gli unici due palloni giocabili e si conferma un cecchino implacabile.

Al 40′ sigla il goal dello 0-1 con un diagonale perfetto, a seguito del clamoroso errore difensivo degli avversari e successivamente all’80’ sfrutta l’assist al bacio di Jorginho e buca il portiere avversario con una grande girata in area di rigore, fissando il risultato finale sull’1-2.

Nel mezzo, e più precisamente al 43′, dopo appena tre minuti dal primo vantaggio, l’ennesimo errore da matita rossa della Nazionale italiana, la quale durante l’impostazione basso, spalanca completamente la porta al pari venezuelano firmato Machis.
Nell’occasione malissimo Bonaventura, ma da rivedere anche lo scarico di Donnarumma, che serve il centrocampista della Fiorentina in un momento in cui era pressato alle spalle.

Le dichiarazioni del Ct Spalletti