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Un sogno che diventa realtà: Luca Nardi batte Djokovic nel terzo turno a Indian Wells con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-3.

Nella sua straordinaria performance al torneo Atp 1000 di Indian Wells, Luca Nardi, attualmente al 123º posto nel ranking mondiale, ha compiuto un’impresa incredibile eliminando il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, in tre set emozionanti set.

Nardi, che ora si qualifica per gli ottavi del torneo californiano, affronterà lo statunitense Tommy Paul nella prossima fase della competizione.

Questa vittoria segna un momento storico per il tennista marchigiano, diventando il giocatore con la classifica più bassa a sconfiggere Djokovic in un torneo di questa categoria o in uno Slam.

Il percorso di Nardi nel torneo è stato notevole, avendo ottenuto l’accesso al secondo turno come lucky loser.
Come Sinner, anche Nardi ha abbattuto le difese del serbo, segnando un capitolo memorabile nella carriera del giovane tennista marchigiano.

Già all’età di 12 anni Luca Nardi aveva le idee ben chiare su cosa avrebbe voluto fare “da grande”.
Il suo sogno è sempre stato quello di diventare un giocatore Atp e il suo modello era senza alcun dubbio Djokovic, anche se all’epoca a dominare il tennis mondiale erano Nadal e Federer.

Nardi su Sinner:“Cerco di imparare da lui, Spero di poterlo raggiungere.”

Non so se ci siano dei segreti.
Ma di sicuro, come tutti i giocatori italiani, guardo a Jannik per quello che fa.
Ho avuto la possibilità di allenarmi con lui molte volte.
Cerco sempre di imparare da lui, perché è un ragazzo molto gentile, un gran lavoratore, ed è molto bello quello che sta facendo per l’Italia, per il nostro Paese, per il tennis in Italia, perché ora il tennis sta diventando anche più popolare.
Spero di poterlo raggiungere.
Non con i suoi risultati, ma non si sa mai”.

Luca Nardi
Luca Nardi batte Djokovic

Luca Nardi: “Ho ancora il poster di Novak in camera”

Il tennista ventenne originario di Pesaro, raggiunge gli ottavi di finale nel Masters 1000 di Indian Wells con la vittoria su Djokovic.
Luca Nardi è diventato, così, il più giovane dei nove tennisti italiani ad aver battuto un n. 1 del mondo.
Dopo il decisivo punto vincente, l’azzurro ha esibito una reazione di incredulità, lasciando cadere la racchetta a terra e portando le mani al volto prima di concludere il match con un saluto a rete nei confronti del campione serbo.

Prima di questa notte, nessuno mi conosceva.
Spero che ora il pubblico si sia goduto la partita.
Sono molto contento di questo risultato.
Sono un ragazzo di 20 anni, 100 al mondo, e batto Novak. 
E’ pazzesco, pazzesco.
Ho ancora il poster di Novak in camera.
Ogni sera che vado a letto lo guardo.
Penso che continuerò a farlo di sicuro…
Scherzo, ma penso che lo terrò.
Una sensazione incredibile.
Non potevo nemmeno immaginare di giocare una partita contro di lui, e ora l’ho anche battuto.
È un sogno che si avvera per me.

Ero qualcosa come il terzo lucky loser.
Anche questo mi ha sorpreso quando sono entrato.
Non avevo mai battuto un top 50.
Ho battuto prima Zhang e ora Djokovic, non so cosa dire al riguardo.
Contro Nole è stato pazzesco, è stato un miracolo”. 

Luca Nardi

Djokovic: “sono rimasto sorpreso del mio livello, era davvero pessimo

Il numero uno al mondo, ancora una volta ha dimostrato la sua grande sportività, senza nascondere la grande amarezza.
Il fuoriclasse serbo si è complimentato con il giovane campione Nardi, pronto ad affacciarsi nel panorama del tennis italiano.

“Ha giocato un tennis fantastico, soprattutto nel terzo set.
Non sapevo molto di lui, ma ha un tennis di grande qualità da fondo campo, soprattutto sul dritto, e si muove bene.
Da lucky loser non aveva niente da perdere, ha giocato alla grande.

Ha meritato di vincere.
Sono rimasto sorpreso del mio livello, era davvero pessimo.
Analizzeremo cosa è successo, cosa potevo far meglio
Gioco meno tornei, sono più selettivo con il mio programma.
Ovviamente non è una bella sensazione quando abbandoni presto il torneo, soprattutto qui dove non giocavo da cinque anni e volevo fare bene.

Ma andiamo avanti.
Se andrò a Miami? Penso di sì, vediamo. 

Ho bisogno di prendermi uno o due giorni, poi vedrò cosa fare dopo”.

Djokovic