Di Luca Esposito direttore Tuttosalernitana.com
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Va in archivio il campionato forse peggiore della storia della Salernitana. Un disastro totale per nulla cancellato dai due pareggi di prestigio ottenuti sui campi di Juventus e Milan in questo finale di stagione. Oggi, anche e soprattutto grazie a un Milan mentalmente in vacanza e soltanto desideroso di tributare i giusti omaggi a chi lascerà a breve, è arrivato almeno un risultato positivo che non consente di evitare il record negativo di punti, ma che quantomeno aiuta a salvaguardare la dignità sportiva.
Certo, se ci avessero detto che tre gol a San Siro sarebbero stati accompagnati da una selva di fischi non c’avremmo creduto. Fino a qualche mese fa sarebbe stato un sogno pareggiare a Milano in questo modo, invece si tratta soltanto di magrissima consolazione utile solo ad aumentare i risultati positivi ottenuti paradossalmente soprattutto contro le big: due pari col Milan, X allo Stadium, 2-2 a Roma, vittoria per 2-1 sulla Lazio. Il calcio non ha una logica, c’è poco da fare.
Da stasera è tempo di pensare al futuro e non siamo d’accordo con Milan quando afferma che siamo in anticipo. Possibile che nessuno dei presenti abbia chiesto “su cosa?”, visto che la Salernitana è virtualmente retrocessa da due mesi e mezzo ed è ancora senza ds, senza allenatore e con un presidente deciso a cedere quando mancano 40 giorni alla partenza per Rivisondoli e con quindici calciatori da piazzare e altrettanti da acquistare?
Se l’obiettivo del club è cedere i migliori, incassare il paracadute e poi mettere in vendita la società, allora c’è da preoccuparsi. Un ragionamento del genere, legittimo dal punto di vista imprenditoriale, va a scapito della programmazione sportiva. Ci sarebbe il rischio, in una B che sarà una A2, di dover guardarsi soprattutto le spalle. Tradotto: se proprio si vuole andar via, si acceleri e si consenta a chi subentra di lavorare da subito, senza perdere tempo.
Viceversa, si spera che Iervolino possa ritrovare entusiasmo e motivazioni perdute senza un apparentemente motivo e dopo una lista lunghissima di promesse in larga parte non mantenute e che la curva ha ricordato due settimane fa attraverso striscioni eloquenti. Ora è tempo di parlare un linguaggio di verità alla città e alla stampa, di riallacciare i rapporti con le componenti più importanti, di lavorare per riportare la Salernitana dove era stata presa per “appena” 10 milioni. Andar via dopo una mesta retrocessione e proclami europei sarebbe davvero triste.