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Sostenibilità e competenza. Il Napoli lancia lo spot al calcio italiano non solo per i punti in classifica ben 53 e i 13 che lo distanziano dalle inseguitrici che sono certamente frutto non solo di risultati schiaccianti del campo, ma anche di ciò che è stato fatto in estate, con grande coraggio e tanta competenza. De Laurentiis in estate ci ha messo la faccia e ci ha visto lungo, ha giocato d’azzardo, abbassando il tetto ingaggi e riducendo gli stipendi; nello stesso tempo rinunciando a giocatori del calibro di Koulibaly, Mertens e Insigne: praticamente un pezzo di storia. Il Napoli ha però aumentato in maniera esponenziale la competitività, in Italia, così come in Europa.

Giuntoli ci ha messo la competenza andando a pescare gioielli preziosi, vedi Kvaratskelia pagato appena 10 milioni. Il resto lo ha fatto Luciano Spalletti valorizzando un patrimonio che ad oggi sembra inestimabile e che ha tutte le potenzialità non solo per vincere il terzo scudetto, ma per aprire un ciclo vincente grazie ad un modello di calcio sostenibile. Il valore di Osimhen è schizzato alle stelle, il nigeriano vale oltre 100 milioni, ma in campo è cresciuto a dismisura rispetto alle passate stagioni. Non litiga più con gli avversari, non spreca energie, segna gol da attaccante vero. Quello contro la Roma ha ricordato un po’ Careca, un po’ Batistuta per la preparazione e la conclusione.

Per non parlare di Simeone, media realizzativa spaventosa rispetto ai minuti giocati. I suoi gol contro Milan e Roma fanno sei punti pesantissimi in classifica senza dei quali forse ancora di parlerebbe di rimonte varie da parte delle inseguitrici che continuano a perdere terreno e punti. Il Napoli ne ha guadagnato uno in più nell’ultima giornata. Ma come dice Spalletti: schiena dritta e pedalare fino al traguardo.