fbpx

Nei giorni scorsi è dilagato un vero e proprio scandalo nel mondo della ginnastica ritmica.
Si è alzato davvero un caso attorno alle storie delle giovani ex atlete, che hanno messo sotto accusa i loro allenatori per averle sottoposte a continue molestie e vessazioni.
Messe sotto pressione e obbligate a rispettare standard di peso.

Dopo anni di silenzio, continuano ad arrivare testimonianze da tutta Italia e ora ha parlato anche l’allenatrice Maccarani.
In seguito alle recenti denunce, la procura di Brescia ha aperto un’indagine sull’Accademia di Desio, commissariata dalla Federginnastica.

Il caso: le prime denunce delle ex farfalle della nazionale di ginnastica

Tutto è iniziato con la notizia di alcuni giorni fa di alcune denunce da parte di due ex ginnaste.
L’accusa è disagio psicologico e bulimia nervosa
La prima a denunciare è stata Nina Corradini.

L’ex ginnasta della nazionale ha raccontato delle forti pressioni psicologiche a cui veniva sottoposta quando frequentava l’accademia di Desio, ovvero l’accademia Internazionale di ginnastica ritmica diretta da Emanuela Maccarani.

Purtroppo Nina non è l’unica a dover raccogliere ancora i cocci delle vessazioni subite.
Dopo di lei ha parlato anche Anna Basta.
Entrambe hanno dato versioni simili ed è evidente che le loro medaglie sono costate davvero tanto.
Durante il loro periodo di attività agonistica, hanno dovuto fare i conti con gravissime violenze verbali da parte dello staff della nazionale.

Il disagio, espresso in quelle parole, ha dato la possibilità ed il coraggio ad altre atlete di uscire allo scoperto.
Un dolore, che in quasi tutti i casi, è stato la motivazione per abbandonare uno sport che hanno amato con tutte se stesse, fin da bambine.
Anche Nina Corradini ha raccontato la sua dolorosa decisione di abbandonare la ginnastica nel 2021:

“Me lo ricordo il giorno in cui ho trovato a forza di andare via.
Avevo passato ogni minuto degli ultimi mesi precedenti a desiderare di scappare da lì.
Ora voglio informare e proteggere le bambine più piccole, tutti devono sapere la verità”.

La sua storia ha fatto da apripista e oggi, molte altre colleghe, hanno portato alla luce le loro sofferenze, muovendo accuse che non riguardano solo l’accademia di Desio.


Altre storie sotto i riflettori

Dopo le dichiarazioni delle ex farfalle della nazionale, sotto i riflettori anche la storia di Giulia Galatossa.

L’ex ginnasta ha raccontato di aver subito abusi psicologigi continui durante la sua preparazione atletica in nazionale.

«Le allenatrici mi fecero schierare davanti alle compagne di spalle per far vedere quanto fosse grosso il mio sedere»

Continue mortificazioni e umiliazioni da parte degli istruttori, in un’ambiente tutt’altro che familiare.
Per lei i problemi sono continuati anche dopo aver lasciato l’accademia; tanto da aver avuto bisogno dell’aiuto di professionisti in un centro per disturbi alimentari.

«Sono arrivate a pesarmi anche 4 volte al giorno: era diventato un problema anche bere mezzo litro d’acqua dopo ore di allenamento»

Quintalate di veleno, che hanno avuto un peso davvero enorme sulla giovane ragazza, che come le sue amiche e colleghe, ha iniziato a perdere fiducia in se stessa.

«Una volta mi hanno dato una dieta e alla fine c’era scritto un messaggio per me: “Abbiamo un maialino in squadra”. Ero a mensa, entrò un allenatore e mi disse “davvero stai sbucciando una pera?»

Parole e azioni che hanno causato disturbi della condotta alimentare davvero seri; problemi che vanno ben oltre la semplice ginnastica.


Un caso esteso oltre la nazionale di ginnastica

Sembra, purtroppo, che il caso non riguardi solo le ginnaste della Nazionale italiana, ma anche le categorie inferiori.
A parlare, anche i genitori di queste ragazzine, tra i quali il padre di Giada, una bambina si 12 anni costretta ad un ritiro forzato.

Sergio, il papà della giovane, dopo aver raccontato la sua storia, ha però voluto lasciare un messaggio di speranza:

Alle ragazze dico, non mollate, la ginnastica ritmica è uno sport bellissimo, vi auguro di realizzare i vostri sogni, ma sappiate che i vostri sogni si realizzeranno già facendo semplicemente sport… è il viaggio che ricorderete, più dei risultati”.

Ci sono, in questo sport, allenatrici capaci di avvicinare ginnaste al mondo agonistico con armonia con risultati strabilianti come quello di Sofia Raffaeli, la nostra campionessa del Mondo.


Emanuela Maccarini: ”Allenatori e tecnici sono le figure che fanno lo sport!

Arrivate decine le dichiarazioni, rilasciate anche anonimamente dalle atlete.
A tal proposito si è esposta ben poco Emanuela Maccarini, che dal 1996 è l’allenatrice della della Nazionale di Ginnastica ritmica.
A lei è stata assegnata la prima edizione del premio “Castagnetti”, d’altra parte con 220 trofei , è l’allenatrice più medagliata dello sport italiano.

In occasione della premiazione “Alberto Castagnetti”, ha dichiarato:

Ritengo che gli allenatori e i tecnici siano le figure che fanno lo sport e la storia dello sport, senza di loro tutto questo movimento meraviglioso non potrebbe esistere.

Il premio di oggi arriva dopo una carriera, una vita dedicata allo sport, ai ragazzi e questo mi riempie d’orgoglio”

Allenatori e tecnici dovrebbero essere figure di riferimento per gli atleti, figure da poter imitare.
Maestri di vita su cui poter sempre contare..

Tutt’altra, la realtà venuta fuori in questi giorni.

Le atlete hanno scoperchiato il vaso di Pandora, portando alla luce un caso dietro al quale c’è sofferenza e instabilità emotiva.

È davvero triste che lo sport, che dovrebbe rappresentare un’occasione di inclusione e un modo per imparare ad approcciare alla vita, sia stato motivo di rottura.
Rottura di un benessere mentale e fisico, ancora ben visibile sulle nostre ginnaste…