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Abbiamo incontrato il giornalista Umberto Chiariello da “Store Uomo” del Centro Direzionale di Napoli, per un’intervista esclusiva ai microfoni di Vincitunews. È sempre un piacere parlare con Chiariello, che ha analizzato la situazione Calciomercato-Napoli.

Domanda: dopo Insigne, Ospina e Koulibaly ci saluta anche Mertens. Secondo lei si poteva trovare un accordo tra le parti?
 
Umberto Chiariello: 
Io credo che De Laurentiis abbia offerto una cifra congrua. Quindi non c’è molto da discutere. Forse c’è qualcosa in più dei soldi. Perché se Mertens fosse, da parte di Spalletti, al centro del progetto tecnico, sarebbe un discorso diverso.  
Faccio l’esempio del Milan: al centro del progetto ha messo un attaccante di 36 anni, Giroud, che gli ha portato anche lo scudetto. E gli ha affiancato un giocatore di ventisette anni, Origi, che ha esperienze internazionali. 

Se il Napoli avesse detto continuiamo con il 4-2-3-1, Mertens avrebbe continuato a fare il titolare e magari avremmo preso un’alternativa importante, come Deulofeu. Mertens, invece, già quest’anno ha trovato poco spazio. Se arriva Simeone lui non è più l’alternativa di Osimhen, diventa il terzo centro avanti. Ecco perché secondo me non è solo un fatto di soldi e De Laurentiis in questo non ha colpe perché sia a Koulibaly sia a Mertens ha offerto veramente il massimo. 

 
Domanda:  il discorso del sogno Napoli, del sogno scudetto. De Laurentis dice voglio portare al Napoli lo scudetto, ma le sembra la strategia giusta vendere i principali pezzi della squadra?
 
Umberto Chiariello: 
Questo è l’anno zero, è l’anno più difficile per De Laurentiis
Dopo 18 anni c’è un ciclo che si chiude. Il Napoli è la squadra che ha avuto per più tempo in assoluto i suoi calciatori. 
Se De Laurentiis fosse il presidente di cui tanto parla la gente, li avrebbe venduti quando poteva venderli a cifre enormi. De Laurentiis si è affezionato ai suoi giocatori, ha accettato di continuare con loro e li ha tenuti fino all’inverosimile. 
Oggi è il momento del rinnovamento anzi, della rifondazione, ma la rifondazione non si fa in un anno solo. Quest’anno il Napoli mantiene un’ossatura enorme, fortissima. 8/11 sono quelli dell’anno scorso, quelli che potevano vincere lo scudetto. L’occasione è stata persa più dall’allenatore e dalla squadra. Il campionato si poteva vincere come non mai, ma 8/11 sono sempre loro. 
Dove cambia il Napoli? Nel portiere, nel difensore centrale al posto di Koulibaly e nell’uomo al posto di Insigne. Questi sono gli unici tre titolari che cambiano perché Rahmani, i due terzini, Mario Rui, che ora ha anche un’alternativa che prima non aveva, e Di Lorenzo rimangono. Anguissa, Lobotka , Fabian, Zielinski, Demme, Elmas sono rimasti. Politano e Lozano sono rimasti. Osimhen che quest’ anno esploderà e farà 30 goal, me lo auguro e ci credo, è rimasto. 
 
Sono arrivati dei giovani validi come Zerbin e Gaetano. A questo punto, al Napoli cosa manca? Il Napoli ha fatto una scelta su Kvaratskhelia che è un giocatore di grande talento, chi lo ha visto è rimasto impressionato. 
Ha preso un’alternativa vera a Mario Rui, ha preso Kim che è un difensore molto quotato, al posto di Koulibaly, e ha 25 anni. Manca il portiere insieme a Meret. Poi il  Napoli è completo. 
Forse Simeone al posto di Petagna, che è un upgrade, quindi perché dobbiamo dire che il Napoli si è indebolito? E se invece il Napoli l’anno prossimo fa meglio e si riconferma? Perché tutto sommato sono arrivati tutti calciatori validi, nessun fenomeno, nessun fuoriclasse. Pero ricordiamoci che quando il Napoli ha comprato Higuain si diceva che era un ciccione e non era buono. Quando il Napoli comprò Cavani si diceva che non era un centravanti ma un’ala tornante. Quando il Napoli ha comprato Lavezzi e Hamsik, si diceva che Lavezzi era buono a fare il caffè e Hamsik era un ragazzino di 19 anni. Ricordiamocelo. 
I calciatori bisogna aspettarli perché non ce ne è stato uno che arrivato al Napoli che abbiamo detto “ah abbiamo preso uno buono” anzi quando lo abbiamo detto, non era buono. Inler, Vargas: grandi aspettative, hanno fatto male. Tutti quelli criticati sono invece diventati campioni al Napoli. Quindi adesso secondo me piuttosto che fare disfattismo bisogna avere, come dicevano i latini, giudizio. Secondo me il Napoli è una squadra forte. 

Domanda: nel momento in cui mancherà Koulibaly nello spogliatoio, mancherà Insigne nello spogliatoio, mancherà Mertens. Chi sarà la guida? 
 
Umberto Chiariello:
Hai colto esattamente il problema principale per cui i tifosi si contraddicono in una maniera clamorosa!

La contraddizione consiste che per anni hanno rotto gli zebedei dicendo che questo era un gruppo senza attributi, che era un gruppo di gente che non aveva personalità, che non hanno mai vinto niente, che se la sono fatta sotto ogni volta, che hanno avuto una partita determinante: Firenze, Verona, Roma, Fiorentina, Empoli, quindi questo gruppo si è dimostrato un gruppo perdente.

Oggi state parlando di giocatori importanti per lo spogliato, ma fino a ieri avete criticato questo spogliatoio. Noi non abbiamo un Ibra, che è uno che ha vinto dovunque è andato. Mertens, per esempio, non ha vinto niente nella sua vita. Ha giocato solo al Napoli e ha vinto un paio di coppette. Quindi sta grande personalità di cui parlate, dove sta?

Che ne sappiamo se il coreano Kim diventa un leader, che ne sappiamo se Lobotka ora prende il bastone del comando e diventa un leader vero della squadra?
Oshimen si sta candidando a leader. Il Napoli ha preso giocatori fisicamente più forti e di grande agonismo.

Domanda: riguardo il discorso porta ora che è andato via Ospina? 

Umberto Chiariello:
Dobbiamo aspettare il secondo che arriverà, perché di portieri importanti che si sono persi per strada ce ne sono tanti. Io sono convinto che Meret è un talento puro, però adesso deve dimostrare. 
 
Domandal’anno scorso può aver subito l’influenza di Ospina. L’idea che era sempre su un 50 e 50 forse non gli dava sicurezza e fiducia?
 
Umberto Chiariello:
I tifosi l’hanno contestato su ogni palla anche quando non era colpevole. Ho visto che a Meret non è stato perdonato niente: se un pallone finiva nel set imparabilmente “Eh Meret non si è mosso” Se Ospina prendeva un goal parabile: “eh Ospina non è il colpevole.” 
C’è da dire che noi napoletani siamo un popolo strano: ci innamoriamo.
Quando il goal lo prendiamo per colpa di Koulibaly nessuno dice una parola.

Se sbaglia Insigne, massacrato. Se sbaglia Mertens non fiata nessuno. Lo sai perché il Napoli non ha vinto lo scudetto? 
Per un goal sbagliato da Mertens al San Siro all’ultimo minuto, contro l’Inter. 
Se quel giorno mette il pallone in porta cambia tutto il campionato. Nessuno dice che Mertens ha sbagliato quel goal perché è stato un grandissimo, lo abbiamo amato tutti, però non gli si addebita nulla: a Insigne e Meret anche la scia chimica, il buco dell’ozono e la guerra in Ucraina. 
 

Domanda: lo stesso vale anche per l’allenatore? 
 
Umberto Chiariello
No. Spalletti ha le sue colpe. Per me rimane un ottimo allenatore però ha delle colpe gravi. Se l’anno scorso lo scudetto non lo abbiamo vinto il 50 % è colpa sua. 

Domanda: ultima domanda e concludiamo. Il sogno Napoli, il sogno dello scudetto a Napoli è possibile? 
 

Umberto Chiariello

E’ un sogno incidentale.

Con questo presidente il Napoli sarà sempre ai vertici del calcio Italiano e nel Ranking delle prime squadre europee. Che è un risultato mai avuto nella nostra storia, ma la parola scudetto la dovete accantonare perché il ragionamento di De Laurentiis è semplice. 
Lui dice ‘Io faccio sempre ottime squadre, prendo ottimi allenatori e sto lì, se le altre falliscono e noi siamo capaci di inserirci e lo vinciamo, a me piace vincere‘.

De Laurentiis non è mai stato nella sua vita uno che fa le cose tanto per farle. 

Però il bilancio deve essere sano. Solo con il bilancio sano potrà fare squadre forti. Lo scudetto lo aveva vinto con 91 punti se non ci fosse stata una stagione arbitrale scandalosa. Perché non c’è solo Pjianic e Orsato, ma c’è anche Bernardeschi a Cagliari.
Quell’anno, che era il primo anno del Var, la Juventus non poteva perdere lo scudetto. Ci sarebbero stati troppi significati reconditi.