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Il sogno Napoli si avvera anche in Champions, per la prima volta gli azzurri sbarcano nel G8 delle grandi d’Europa. Con la doppietta di Osimhen ed il rigore di Zielinski il Napoli asfalta l’Eintracht di Francoforte per 3-0; Spalletti compie un’altra missione che ad inizio stagione sembrava impossibile. A rovinare la festa però ci pensano i nuovi “black block” del tifo. Un’impresa storica, marchiata a fuoco da una violenza inaudita, ingiustificata, scatenata da un manipolo di teppisti di strada giunti dalla Germania, senza biglietto, dopo il divieto imposto del Prefetto e dal questore di Napoli. Una giornata di paura, scontri, devastazioni, in una tra le più belle giornate della storia del club azzurro.

La città partenopea ed in special modo il centro storico viene messo ginocchio dall’orda barbara di quattrocento ultras, con qualche altra decina di ultras bergamaschi infiltrati. Sbarcati a Salerno in treno, per poi arrivare a Napoli a piazza Garibaldi. Le forze dell’ordine circa novecento unità sono già pronte, in assetto antisommossa, a scortare i tedeschi. Il problema è a monte, ovvero su come sia stato possibile far arrivare gli ultras conoscendo già la loro intenzioni di guerriglia. Già dalle prime ore sapevano cosa fare, come muoversi con un solo ed unico obiettivo: creare disordini.

Il via dopo essersi riuniti in corteo fuori l’hotel del Lungomare per tentare prima di andare al Maradona senza biglietto e poi decidere in alternativa in “pellegrinaggio” al murales di Maradona chissà per far cosa. Magari danni, tanti quanti ne poi ne avrebbero realmente provocati in piazza del Gesù. Li possiamo battezzare senza mezze misure: i nuovi black block, la frangia estrema del tifo poi tenterà di entrare in contatto con quella napoletana. Otto arresti, cinque napoletani e tre tedeschi. Sette feriti tra le forze dell’ordine che hanno fatto il massimo. All’indomani degli scontri durati fino all’alba arriva la conferenza stampa con Prefetto, Questore, Sindaco e Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. “Non ci è scappato il morto”. E meno male, ma una cosa è certa qualcosa non ha funzionato nelle strategie per arginare o neutralizzare i tedeschi. Forte la necessità di cambiare le regole per partite a rischio come Napoli Eintracht, nonostante il divieto doveva solo essere una grande festa in cui il Napoli approda per la prima volta ai quarti di finale. Neppure il Napoli di Maradona vi era riuscito.

Quello di Spalletti invincibile in Italia invece si, spaventando tutte, comprese Real Madrid, Bayern Monaco e Manchester City. Nessuno vuole pescare la pallina con il Napoli all’interno, mina vagante della competizione. Gli azzurri, del resto; po avevano già dimostrato nella fase a gironi con Liveroool e Ajax . L’urna di Nyon dirà l’ultima parola. Sperando di non dover assistere più, nè raccontare pagine di violenza come quella di Napoli Eintracht, in un giorno di festa e di storia da scrivere.