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Il Marocco incarta la Spagna e vola ai quarti di finale; mentre Luise Enrique lascia il posto a Luis de la Fuente, nominato nuovo ct della Spagna.

A soli due giorni dall’eliminazione negli ottavi di finale della nazionale spagnola, arriva l’esonero di Luis Enrique.
La federazione al suo posto nomina Luis de la Fuente, fino ad ora allenatore della selezione Under 21.

Il Marocco incarta la Spagna: si impone ai calci di rigore

Ancora una volta questi Mondiali in Qatar regalano una grandissima sorpresa.
La settima partita degli ottavi di finale si è chiusa con la Spagna che ha dovuto inchinarsi ai calci di rigore, dopo la terza sconfitta consecutiva.
L’unico successo spagnolo ai mondiali 2022 resta quello contro il Costa Rica.
Completamente spenta la Spagna di Enrique, che non è certo la nazionale a cui siamo abituati.

Un gioco pieno di errori che non depone a favore nel mondiale; una Spagna debole, che sembra già rassegnata quando arriva ai rigori, senza alcuna voglia di recuperare.
Troppo terreno lasciato al Marocco, che resiste fino all’ultimo e poi alla fine, porta a casa la partita.

Bounou, il portiere che ha fatto la differenza

C’è davvero poco da discutere, il re indiscusso della partita, è sicuramente Yassine Bounou.
Il portiere marocchino, classe 91 è conosciuto semplicemente come “Bono” in Spagna, dove gioca da dieci anni: al Siviglia dopo le esperienze all’Atletico, Saragozza e Girona.
È lui che regala al Marocco una vittoria meritatissima e davvero sudata: la prima ai quarti.

Riesce a parare quasi tutti i rigori  battuti dalla Spagna, meno uno.
Il danno e la beffa..
Il fuoriclasse è considerato il miglior portiere Liga dell’anno 2021-2022.

Dopo questa sconfitta, la Spagna si conferma per la quarta volte la nazionale più perdente ai calci di rigore nella storia dei mondiali .

Luis Enrique sui rigori: l’effetto boomerang

Prima della partita Luis Enrique si era dimostrato calmo e fiducioso proprio sugli eventuali rigori.

Non esiste nessuna insidia rigori, ormai è trascorso più di un anno dall’Europeo e dalla sfida persa dagli undici metri con l’Italia in semifinale. Ho detto ai miei calciatori di arrivare al Mondiale con 1000 rigori calciati in allenamento. Non sono una lotteria, si tratta di bravura“.


Dagli undici metri il palo colpito proprio da Sarabia e le due parate di Bono hanno condannato la Spagna, che quest’anno ha davvero lasciato parlare di sé per un andamento non troppo brillante.
Perde anche 2 a 1 contro il Giappone e non lascia scampo alla Germania, costretta ad abbandonare il mondiale.

Per i nordafricani si tratta della prima volta ai quarti.
Vincono, così, contro ogni pronostico, contro la nazionale Spagnola, da sempre tra le migliori al mondiale.
Ora il sogno marocchino potrebbe spezzarsi nella prossima partita contro il Portogallo, che ha sconfitto la Svizzera, dando spettacolo in una pioggia di gol.

L’addio di Luis Enrique alla Roja

Arriva Luis de la Fuente alla guida della Roja.
Enrique, dopo 4 anni, ha dovuto salutare la nazionale spagnola e ha voluto ringraziare tutti con una lunga lettera sui social:

“A nome mio e dello staff. Tutto iniziò 4 anni fa e quanto è passato rapido il tempo. Posso solo ringraziare coloro che mi hanno scelto due volte (presidente Rubiales e direttore sportivo Molina).
Tutti gli impiegati della RFEF con cui abbiamo condiviso esperienze di ogni tipo. I giocatori che sono stati esemplari nei comportamenti e fedeli all’idea scelta. Sento di non avervi potuto aiutare di più. I dipendenti (dottori, fisioterapisti, magazzinieri, servizio di sicurezza, tecnici audio e video…) che lavorano incessantemente per aiutare i giocatori e lo staff in tutto ciò di cui c’è bisogno.
E’ stato speciale far parte di tutto questo. Per ultimo, ma non per importanza, i tifosi che in modo uniforme ci hanno trasmesso appoggio in ogni momento, soprattutto in quelli più delicati. Ora è il momento dei saluti e di una piccola riflessione… Ciò di cui ha bisogno la Nazionale è appoggio in ogni suo significato, per far sì che Luis de la Fuente raggiunga tutto ciò che si è prefissato. Vamos Espana”